Abbiamo voluto presentare già questo progetto, che è ancora in itinere essendo iniziato soltanto nel mese di Febbraio 2023, perché sentiamo che l’iter di costruzione del progetto ed il riconoscimento ottenuto costituiscono di per sé una ricchezza da condividere con tutti coloro che hanno a cuore e si impegnano per portare la Biodanza, come strumento efficace di promozione della salute, in tutti quegli ambiti dove, per difficoltà di tipo sociale o clinico, il valore intrinseco dell’essere umano si trova ad essere particolarmente mortificato ed offeso. 

Sentiamo importante dire che la cifra di questo progetto è costituita dalla rete di collaborazione creata in primis tra noi facilitatori, poi tra noi e i nostri partner, tra i partner ed i loro utenti e infine tra persone con differenti tipi di fragilità che possono incontrarsi per danzare insieme. 

È necessario assumere nella pratica quotidiana, a partire da noi operatori, che l’unione in rete consente di superare barriere altrimenti insormontabili e di generare progetti che possono trovare ampio riconoscimento, anche finanziario, nelle istituzioni ed aumentare, in questo modo, la qualità, la visibilità e la dignità del nostro lavoro. 

Per costruire la dimensione progettuale richiesta per l’accesso al finanziamento pubblico proposto da Sport e Salute, società operativa del Governo Italiano, è stato necessario costituire un gruppo di otto facilitatori che hanno svolto il grande lavoro di individuazione degli otto partner coinvolti  e soprattutto hanno sviluppato le attività volte alla creazione delle relazioni con loro ed alla complessa costruzione degli accordi formali necessari alla presentazione del progetto. 

Questo grande lavoro ci ha portato a mettere in campo 5 azioni, ognuna delle quali prevede un corso settimanale di biodanza della durata di oltre 6 mesi, distribuite sia in senso territoriale che per quanto riguarda le tipologie di fragilità su cui si va ad operare.