Contributors
Donata Ricatti
Ho conosciuto la Biodanza nel 2006 al Centro Gaja di Vicenza, allieva di Giovanna Benatti.
Sono insegnante titolare dal 2022, titolo conseguito presso la scuola di Biodanza ‘Rolando Toro’ di Bologna.
Mi sono occupata di gruppi di biodanza clinica (‘gruppo di auto Mutuo Aiuto ‘Davide e golia’ della Caritas di Vicenza) e di biodanza sociale (Università degli Adulti e degli Anziani di Creazzo e di Torrebelvicino -VI, gruppi di bambini e adolescenti nelle scuole Primarie e Secondarie di I Grado di Vicenza e bergamo).
Ho collaborato come docente in una scuola biocentrica nel bosco di busto Arsizio –VA.
Ho partecipato al Congresso Sudamericano di Biodanza a Buzios in Brasile nell’agosto del 2019
Conduco attualmente un gruppo a Sarcedo –VI.
Sono Docente di Lettere in una scuola Secondaria di i grado a Vicenza, con esperienze anche nella Primaria e nell’Infanzia.
Sono Leader di Yoga della Risata , pratico Tai Chi e sostengo il teatro, l’arte, il canto, la lettura e tutte le forme di bellezza e di armonia.
Riprendiamo con-tatto
Conferenza
Sabato 27 Maggio 2023
8:30 - 9:20
L’immanenza del mondo si manifesta in varie forme, colori, immagini.
La percezione umana del reale è convogliata in particolare dagli aspetti visivi, che permeano la quotidianità : sguardi, video, scritte, fotografie, film, osservazioni...
Il mondo animale è altrettanto sensibile alla visione oculare, soprattutto nell’ambito della caccia o degli istinti di lotta-fuga.
Gli animali associano, però, alla sopravvivenza e ai bisogni primari anche altri sensi, iperbolicamente sviluppati: primariamente l’olfatto e l’udito.
L’universo vegetale capta gli stimoli interni ed esterni tramite sollecitazioni che restituiscono informazioni vibrazionali e di frequenze simili agli organi di senso.
La specie umana, oltre che attingere nel linguaggio la sua peculiarità , ha fatto degli stimoli visivi una forma di comunicazione pressoché esclusiva.
Si tratta a volte di una comunicazione puntuta, scrutante, voyeristica. Insomma, il vedere è diventato un guardare giudicante, solipsistico, separativo.
Fortunatamente, in biodanza, e non solo, lo sguardo ha ripreso ad accarezzare i contorni, le sfumature, le dimensioni.
Agli occhi aperti si sono unite visioni ‘oltre’, con gli occhi socchiusi o addirittura chiusi.
Le performance visive si sono dischiuse in possibilità morbide di cogliere la realtà in incontri olfattivi, in sonorità uditive, in tocchi caldi.
La vivencia sbaraglia la concretezza geometrica del prima e del dopo: il ‘qui e ora’ permette di integrare progressivamente le unicità di ciascuno.
Anche la conduzione in Biodanza si attesta su visioni ‘oltre’, : la teoria del sistema e la metodologia presuppongono intuizioni, sensibilità , delicatezze ...
Se poi la facilitatrice, come uno dei due relatori della conferenza, è una persona con dis-abilità visiva, il gioco è fatto.
Si aprono orizzonti di integrazione a tutti gli effetti: il tocco ed il con-tatto, la presenza e la leggerezza, tutti i sensi acuiti si svelano in una fusione di gruppo.
La conduttrice ‘sente’ il gruppo con modalità intuitive e creative, il gruppo retro alimenta la facilitatrice con altrettanta fiducia e disponibilità trascendente.
L’umanità si fa comunità umana, dove il vincolo non è un valore sociale, culturale, morale, ma fortemente biocentrico, biologico.
Provare per credere!
Le iscrizioni sono aperte!
